Il ritratto di Stefano Tuccio S.J. nella Pinacoteca dell'Eritreo

Il ritratto di Stefano Tuccio S.J. nella Pinacoteca dell'Eritreo

Gugliemo Scoglio, già autore di una biografia di Tuccio (Stefano Tuccio S.J. ispirò Caravaggio e Shakespeare, Phasar, 2017), arricchisce con questo volume la bibliografia dedicata al gesuita monfortese proponendo una traduzione inedita del ritratto che a lui dedica Gian Vittorio Rossi (Roma,1577 - 1647) nella sua Pinacoteca. Dallo scritto si ricava un'immagine molto netta della santità, del rigore morale e del valore intellettuale di Tuccio. Dopo aver parlato di Socrate, Virgilio e Cicerone e rilevato che sono stati eccelsi, ma in un solo ambito, Rossi esamina quanto realizzato da Tuccio affermando che a differenza dei primi è stato capace di raggiungere una grande conoscenza se non addirittura una completa padronanza pressoché in tutte le discipline in cui si è impegnato, evidenziando così le sue eccezionali capacità che tanto avevano colpito i suoi contemporanei. Scoglio ci guida alla scoperta della vita di Rossi - letterato che scriveva in latino e firmava le sue opere con lo pseudonimo di Giano Nicio Eritreo, membro dell'Accademia degli Umoristi con il nome di Aridus - e ne descrive i rapporti con Tuccio e Caravaggio.
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