Libertà e coralità educativa

Libertà e coralità educativa

La bontà dell'educazione la si misura dal fatto di essere in grado di proporre, di partecipare, di contagiare ai propri figli e ai propri alunni il senso della vita: cosa significa nascere; cosa significa credere, amare e soffrire; cosa significa vedere ingiustizie; cosa significa incontrarsi con tante situazioni contraddittorie; cosa significa morire. E ciò riguarda, in primis, la famiglia e, sussidiariamente, la scuola. Ma educare è possibile? Si! Ma guardando in faccia il tempo in cui viviamo, perché se da una parte abbiamo quest'ansia sul come, questa incertezza sul dove, questo silenzio sul perché, è anche vero - e questo è il positivo del nostro tempo - che le scelte sul senso della nostra vita interpellano la nostra e l'altrui libertà, richiamano la nostra e l'altrui responsabilità, radicano più in profondità la dimensione che orienta la vita. Questo vuol dire educare: cioè anticipare ai nostri figli e ai nostri alunni - con un'azione corale famiglia-scuola - il senso promettente della vita.
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