Qualcuno si è salvato, ma niente è stato più come prima

Qualcuno si è salvato, ma niente è stato più come prima

La Ferrara del "ghetto" torna a vivere nella lucida memoria di Cesare Finzi, che vi è nato nel 1930 da famiglia di antica tradizione ebraica. Nel 1938, con le leggi razziali, inizia l'incubo. Cesare è costretto a frequentare privatamente anche la scuola media, tra i cui insegnanti, in gran parte scacciati o rifiutati da quella pubblica, figura il giovane Giorgio Bassani. Pochi giorni dopo l'8 settembre '43, con la famiglia allargata - quattro adulti e sei bambini -, Cesare deve darsi alla fuga. Il gruppo sale sul primo treno diretto al Sud, toccando Ravenna, Rimini, Fano, Gabicce e in seguito Morciano, Mondaino e Montefiore. I Finzi-Rimini, oltre a peripezie e umiliazioni tutte loro, vivranno il passaggio del fronte assieme alla popolazione locale, la quale non conosce o finge di non conoscere la loro condizione di ebrei perseguitati. Dopo la Liberazione, il ritorno a casa, la ricerca dei parenti, degli amici e dei conoscenti scomparsi di cui viene tratteggiata la sorte con rapide ma precise pennellate, e la domanda bruciante dei sopravvissuti: perché è potuto accadere?
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