Danzando con la fortuna. I Borgia

Danzando con la fortuna. I Borgia

Danzando con la fortuna. I Borgia: Nell'Italia della fine del XV secolo e degli inizi del XVI, con il Nord occupato dall'esercito francese, Venezia che guerreggia contro i turchi e le lande selvagge del Sud sotto il controllo degli spagnoli, brilla la stella dei Borgia. La Fortuna, divinità sempre imprevedibile, trascura spesso, com'è noto, gli uomini di specchiata virtù e prova un piacere perverso nel prediligere quelli capaci di grande determinazione e spietatezza. Rodrigo Borgia, salito al soglio pontificio come papa Alessandro VI, è un uomo di tal fatta, un uomo baciato dalla fortuna. Di fronte ai cannoni nemici fuori Roma, apre le porte e li invita a entrare. Quando un fulmine spacca un camino in Vaticano, facendogli crollare un soffitto in testa, rimane tranquillamente seduto sotto una montagna di detriti per emergerne poi con un sorriso beato. Maestro di corruzione politica, si impegna alacremente a realizzare il suo scopo: la fondazione di uno Stato Borgia in Italia. Roma ha già avuto papi senza scrupoli, uomini che hanno favorito, in tutta discrezione, i propri «nipoti». Alessandro vi, tuttavia, si spinge molto più in là: riconosce apertamente i propri figli illegittimi, preziose armi nella creazione di un potere dinastico. Cesare, il figlio maggiore, un tempo cardinale, marcia in testa a un esercito di mercenari per conquistare città-stato storicamente appartenute alla Chiesa, suscitando l'ammirazione di Niccolò Machiavelli, che a lui si ispirerà per redigere la sua grande opera sulla politica moderna, "Il principe". Lucrezia, la figlia, contrae matrimoni al solo scopo di accrescere le fortune poli
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