Via dall'Etiopia. Diario a due voci

Via dall'Etiopia. Diario a due voci

Addis Abeba, Ticciò, Dire Daua, Hargheisa, Porth Elisabeth, Las Palmas, Gibilterra, Algeciras, Napoli, Genova, Torino. L'opera nasce dall'intento dell'autrice di ripercorrere il diario materno: il soggiorno a Ticciò, l'esperienza prolungata e dolorosa del campo di internamento a Dire Daua e, infine, l'avventuroso viaggio di ritorno in Italia. Se il fulcro della vicenda è l'attesa del rimpatrio a bordo delle "navi bianche", non meno densa è la cronaca da quel territorio che aveva rappresentato il sogno del viaggio. Infatti, la scrittura cerca un senso alla inattesa situazione di promiscuità forzata, alla precarietà, ai mille problemi e interrogativi. Giorno per giorno, l'esistenza in quella terra oltremare perduta si dipana tra l'insicurezza generale, la fine del progetto imperiale italiano e l'insediamento degli Inglesi.
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