La nuova torre di babele

La nuova torre di babele

Luca, un vegliardo ancora portatore di interessi spirituali, si trova davanti, nel suo girovagare nella grande città, un grattacielo superbo per la sua altezza e di aspetto talmente gelido, da invogliarlo a fargli visita. Il palazzo è chiuso, non ha un portiere. Luca chiama allora al citofono uno qualsiasi degli occupanti e gli risponde una voce femminile che lo invita a salire, all'ultimo piano. Affronta con coraggio l'ardua salita in quanto l'ascensore è guasto. I piani sono infiniti e alla fine Luca si trova davanti una giovane e bellissima donna di nome Sabrina e di provenienza indubbiamente mediterranea, che lo invita a far visita, in sua compagnia, a tutte le innumerevoli stanze del grattacielo, assicurandogli che così facendo si sarebbe reso conto di quello che stava succedendo al mondo. I due allegorici esseri, tra cui si accende ben presto una fiamma di vero amore, vengono a conoscere, nella loro visita, un'impensabile quantità di vizi, di misfatti, di scelleratezze di ogni genere, in alcuni casi degnamente ed adeguatamente contrastati. Luca e Sabrina vengono a far conoscenza, nel loro virtuale percorso, di individui schiavi della droga, del sesso, dello strozzinaggio, di mafiosi, di finanzieri corrotti, di prostitute e di un'infinità di altri rappresentanti dell'umanità contemporanea. La vivacità e l'acutezza intellettuale dei due visitatori e le loro valutazioni, a volte originali e persino di estrema idealità, provocano, nel lettore, un'intensa riflessione.
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