La caduta della civiltà nel V e nel XXI secolo

La caduta della civiltà nel V e nel XXI secolo

Si tratta di un'approfondita opera storico-politica che espone dei fatti e ne trae delle logiche conclusioni. Il raffronto tra V secolo (l'epoca delle invasioni barbariche in Occidente) e XXI sembrerebbe azzardato o quantomeno poco plausibile, eppure leggendo si scopre che le similitudini sono numerose e calzanti (la pressione sui confini, l'irrompere di una nuova religione, la globalizzazione...). Si scopre anche che i cittadini romani del V secolo erano convinti, come lo siamo noi oggi, che le acute crisi dell'epoca fossero passeggere e che la civiltà raggiunta sarebbe durata per sempre. Purtroppo si sbagliavano e, senza abusare della teoria dei corsi e ricorsi storici, faremmo bene a considerare con attenzione le questioni qui sollevate. Oltre alla visione storica d'insieme, l'autore espone delle scomode verità e analizza dettagliatamente gli squilibri del nostro tempo. Il pessimismo della ragione che trapela quando ci fa rilevare che la nostra civiltà marcia verso l'autodistruzione nonostante il progresso tecnologico, è temperato dall'ottimismo della volontà quando vengono proposte ragionevoli (ma drastiche) soluzioni per i problemi che ci affliggono. Si tratta di un'opera appassionata ed esauriente che merita di essere conosciuta perché lancia un motivato allarme da raccogliere a tutti i costi. Dire la verità è cosa faticosa e impopolare, tuttavia è necessaria.
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