Nel tempo del sogno. Un prete fra gli aborigeni

Nel tempo del sogno. Un prete fra gli aborigeni

9 giugno 1848: mentre in Europa si discute sulla possibilità che le popolazioni indigene abbiano un'anima umana, in un angolo sperduto dell'Australia del Nord muore don Angelo Confalonieri, un giovane sacerdote trentino "strano ed estroso... sostanzialmente buono" (sono parole del suo parroco) che si era dedicato con fervore alla missione cui Dio l'aveva chiamato. E dal punto di vista di John McArthur, comandante del presidio Victoria a Port Essington, che Rolando Pizzini narra la storia di questo prete cattolico e dell'insolita amicizia che lo unì all'ufficiale inglese, in un mondo popolato da rudi militari, galeotti e prostitute. Sopra di loro vegliano gli spiriti ancestrali di quello che gli aborigeni chiamano Tempo del Sogno, il periodo della creazione originaria in cui gli spiriti diedero forma a ogni aspetto del paesaggio, creando anche i corpi rudimentali dei primi esseri umani. Nonostante le fatiche e le difficoltà legate alla natura inospitale della penisola di Cobourg, don Angelo riuscì a ottenere dai nativi ciò che nessun colonizzatore aveva potuto conquistarsi: il loro rispetto. Gli aborigeni lo avevano integrato nella loro complessa rete di legami di pelle, di sangue, di cuore. Confalonieri non era più un bianco venuto a osservarli, a convertirli, a cambiarli. Era Nagoyo, un padre aborigeno che camminava nei loro sentieri, cantava i loro canti, sognava i loro stessi sogni. Prefazione di Piero Gheddo.
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