Le donne sono isole. Riflessioni sulle solitudini femminili in età classica

Le donne sono isole. Riflessioni sulle solitudini femminili in età classica

Le isole del Mediterraneo, oggi ricercate sedi di villeggiatura, un tempo rappresentarono l'ignoto, il proibito, l'emarginazione, il confino. Un mondo lontano, oasi di serenità o di travaglio, luoghi del "meraviglioso" e del "diverso", pensati in antitesi alla terraferma. Un universo a sé, una separazione dal caos del reale. Gli esseri umani, che non possono esistere senza un mondo, sono legati alla dimensione dell'isola: in fondo, siamo tutti isole. E le donne di più. L'isola genera il pensiero. Dinanzi a essa l'uomo vede ciò che è: qualcosa di separato. Pensare qualcosa significa isolarlo, separarlo dal tutto. Pensare è isolare. Pertanto, per il fatto stesso di essere pensata, ogni cosa ha forma di un'isola. Siamo tutti isole disperse nel mare dell'infinito, e ci alimentiamo di sogni e di chimere.
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