Giorni feriali

Giorni feriali

La vita di Emiliano si svolge fra Rimini, dove vive, e Ravenna, dove lavora. Tra queste due polarità c'è la sua storia d'amore con Betty, la sua amicizia con il collega Ivan, una routine tutto sommato appagante ma che è destinata a venire sconvolta. La sua storia con Betty finisce e a nulla serve il tentativo di salvare il fratello di lei dalla comunità parareligiosa che lo ha strappato alla famiglia. Come se non bastasse l'azienda per cui Emiliano lavora si scopre sull'orlo del fallimento e, del tutto imprevedibilmente, Omar, il figlio della sua titolare, vuole coinvolgerlo in un piano criminoso ai danni della madre. Tutto in una volta. Decisamente troppo per un ragazzo mediamente indolente come Emiliano, impegnato a gestire il lutto dell'abbandono. Omar, d'altra parte, ce la mette tutta per convincerlo a varcare il confine tra legalità e illegalità. Una sera lo introduce al mondo notturno dei club privé e gli presenta Manuela, annoiata sacerdotessa della scena BDSM di provincia, sfuggente e oscuramente materna. Per Emiliano è l'inizio di una nuova dipendenza e, letterale, schiavitù. C'è poi Loretta, la compagna di Ivan che aspetta un figlio da lui e Emiliano sente nascere un nuovo, inaspettato sentimento nei suoi confronti. Nel frattempo però le cose precipitano: l'azienda chiude definitivamente i battenti ed Emilianosi trova sulla strada. Forse i soldi facili promessi da Omar potrebbero risolvere molte cose. Incapace di controllare le sue emozioni e indirizzare il suo amore, Emiliano attraversa un paesaggio di zone industriali e pianure i cui unici fuochi, all'orizzonte, sono quelli delle fabbriche, un mondo circoscritto, il cui confine è segnato da bar in aperta campagna, masserie diroccate sedi di feste clandestine e locali notturni in cui esorcizzare la paura del fallimento.
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Recensione del libro fornita da lottavo.it

Di Geraldine Meyer

Rimini, Ravenna, la campagna, quelle strisce di asfalto contornate da piccoli bar, fabbriche e casolari in rovina. La provincia. Anche se il discorso legato a questa definizione sarebbe lungo. Tutto ciò che non è le grandi città della nostra penisola, sembra entrare d’obbligo più che di diritto, in questa definizione. Quella provincia che, spesso, è stata fatta oscillare comunque tra cliché di luogo ameno o custode placido, in apparenza...

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