Achille, o dell'attesa. Per una genealogia sovverziente dell'attesa, per un'attesa che sovverta

Achille, o dell'attesa. Per una genealogia sovverziente dell'attesa, per un'attesa che sovverta

Molteplici parole, in tutti gli idiomi, nascono ovvero diventano ambivalenti. Ciascuna di queste parole si contraddistingue per avere almeno "un altro da sé", è sede quanto meno di due sé consistenti, gestiti dalla regola dell'alternanza, e, per questa ragione, le parole ambivalenti sono le più prossime agli esseri umani. "Attendere", e la sua sostantivazione "attesa" si dibattono in tale ambivalenza, la quale rimanda alla contrapposizione tra il sé, costruttivo ed evolutivo, dell'attesa che evidenzia i tratti cromosomici della perseveranza, della lentezza, della quiete, della pacatezza, della costanza, dell'accortezza, della pazienza e del mistero; e il sé, distruttivo e involutivo, dell'attesa la quale effigia i tratti fisionomici dell'angoscia, dell'esitazione, della paura, della in-azione paralizzante.
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