Felice Casorati. La biografia

Felice Casorati. La biografia

Autodidatta e estraneo all'ambiente artistico del suo tempo, Felice Casorati, all'età di 23 anni (siamo nel 1907), quando si era appena laureato in Giurisprudenza, vide ammesso alla Biennale di Venezia un suo ritratto della sorella Elvira. Un fatto inusuale per un pittore sconosciuto, seppure già in possesso di uno stile raffinato, riconducibile all'esperienza simbolista. Due anni dopo arrivarono il primo invito ufficiale e i primi contatti con artisti, amatori d'arte e intellettuali, tra i quali Boccioni. La prima guerra mondiale e il suicidio del padre, avvenuto nel 1917, segnarono la fine del periodo spensierato della sua vita. Il pittore entrava nella maturità e quasi simbolicamente si trasferì con la famiglia a Torino: città della vita e teatro nel quale per quasi mezzo secolo espresse il suo talento multiforme - fu anche incisore, scultore, scenografo - e la sua personalità carismatica e fredda, specchio fedele di una pittura segnata da un rigoroso controllo formale. Dagli anni del grande fermento culturale torinese fino alla morte, che lo colse nel suo celebre studio di via Mazzini il 1° marzo 1963, assistito dalla moglie Daphne e dal figlio Francesco, Casorati non solo ha condizionato la vita culturale della capitale sabauda più di quanto ad esempio riuscì a Morandi con Bologna, ma è stato un grande protagonista di quel Realismo Magico oggetto da alcuni anni di un rinnovato interesse, anche internazionale.
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