Il processo di Verona. Una tragedia fascista

Il processo di Verona. Una tragedia fascista

Il "Processo di Verona" ripercorre, tra cronaca e storia, la tragedia di cinque uomini che votarono a favore dell'ordine del giorno del 25 luglio 1943, che sancì la fine del fascismo. I personaggi che popolano la vicenda vengono visti in un'ottica del tutto peculiare, essendone stato privilegiato, più che la loro dimensione politica, l'aspetto umano e psicologico, mentre si avviavano alla conclusione drammatica della loro esistenza, già annunciata dagli eventi.Raffaele Juso, docente universitario di materie giuridiche e già magistrato, è noto nel mondo della cultura per i suoi studi sull'attività amministrativa, sul diritto processuale amministrativo, sul diritto pubblico militare, sul diritto sanitario e sulla legislazione dello spettacolo.Di famiglia dauna, è oggi romano d'adozione. Il suo approccio ai temi storici ha origine da "un sogno nel cassetto" coltivato fin all'adolescenza; e rilegge un episodio del nostro tempo, ancora oggi sospeso tra perplessità, inquietanti dubbi ed incertezze.L'Italia è divisa in due; eserciti stranieri ne calpestano il suolo. Nelle strade, nelle città e sulle montagne del centro e del nord si combatte una guerra fratricida. Verona diventa improvvisamente protagonista di un evento che vede la sua conclusione dopo un processo celebrato nel maniero di Castelvecchio, nel quale solo pochi giorni prima il Congresso del neonato Partito Fascista Repubblicano aveva invocato a gran voce la morte dei "traditori dell'idea". I puri e duri della Repubblica Sociale intendevano così vendicare il 25 luglio; e la vendetta si è puntualmente concretizzata l'11 gennaio 1944. Hanno parlato le armi: Ciano, De Bono, Gottardi, Pareschi e Marinelli concludono la loro esistenza. Ma perché si è giunti a tanto? A tale domanda cerca di rispondere l'Autore che, pur attingendo a fonti memorialistiche, a ricordi di chi ha vissuto in prima persona la vicenda e il suo contesto ed agli atti del processo, ha tentato un approccio introspettivo sui risvolti più intimi e personali dei protagonisti e dei comprimari. Il volume vuole essere quindi solo una "rilettura" di quanto è avvenuto dal voto del Gran Consiglio che decretò la caduta del fascismo alla conclusione della tragedia; e ciò attraverso un rapido excursus tra le tappe che l'hanno caratterizzata: dalla liberazione di Mussolini alla costituzione della R.S.I.; dall'istituzione del Tribunale Speciale Straordinario all'arresto di alcuni dei firmatari dell'ordine del giorno Grandi; dall'istruttoria al processo; dalla condanna alla fucilazione. Ma quello che l'Autore ha ritenuto dover mettere in un'ottica nuova è la personalità dei cinque; di come essi hanno vissuto gli avvenimenti che li vedevano protagonisti, delle loro certezze, delle loro speranze, delle loro illusioni, del loro incontro con la morte.
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