Morire per Danzica. La Polonia tra Hitler e Stalin

Morire per Danzica. La Polonia tra Hitler e Stalin

1°settembre 1939: i tedeschi invadono la Polonia; pochi giorni dopo è la volta dei sovietici. Sono le fasi d'esordio del Secondo conflitto mondiale, ma per la Polonia, in realtà, è l'ennesima tragedia di una storia patria segnata dalla vicinanza di due giganti: la Russia e la Germania. Quella polacca del 1939 è una storia emblematica, intessuta di molteplici fili, dalle contese diplomatiche alle campagne belliche, fino all'orrore indicibile delle fosse di Katyn, arrivato ai giorni nostri con il film di Wajda e la tragedia di Smolensk del 10 aprile 2010 che ha decapitato il Paese dei suoi vertici istituzionali; un'epopea con innumerevoli protagonisti e un unico convitato di pietra: il tradimento. Dalla riconquista dell'indipendenza nel 1918 alla guerra contro i bolscevichi negli anni Venti, dalle clausole segrete del Patto Molotov-Ribbentrop alla genialità di alcuni matematici che riuscirono a decrittare il "codice Enigma", Morire per Danzica rievoca quegli anni cruciali con una minuziosità storiografica pari soltanto all'indignazione morale. Reportage di guerra, cronache politiche e di-plomatiche, ritratti umani a tutto tondo, ricostruzioni di episodi degni di una spy story; una vicenda collettiva al calor bianco che Patricelli racconta con stile fluido e serrato, nel tentativo, riuscito, di spiegare perché la Polonia divenne il laboratorio di tutte le grandi tragedie del Novecento, e perché, a dispetto di patti e trattati, milioni di esseri umani furono costretti a "morire per Danzica".
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