Busillis di natura eversiva

Busillis di natura eversiva

Due poteri per la prima volta a confronto in un piccolo paese siciliano: la mafia e il terrorismo. Due miti, dei quali solo uno è noto agli abitanti mentre l'altro appare un oggetto oscuro, fonte di fascino ma anche di timori. Sono gli anni dei Cruise in Sicilia e del megapoligono di tiro sui Nebrodi, ma anche gli anni in cui la mafia non da respiro e stende il suo sudario fino ai più remoti campanili. Assegnato al soggiorno obbligato, arriva a Roccasalva un celebre teorico delle Brigate Rosse, Vito Monti, e il giovane comunista Peppino Santoro si esalta alla prospettiva che con la sua presenza possa finalmente combattere lo strapotere del sindaco Mezzasalma, legato ad ambienti mafiosi ed egli stesso in odore di mafia. In gioco è innanzitutto il consenso popolare sicché il paese si trova a doversi schierare, influenzato da figure da macchietta, figuri ambigui, pensatori di circolo e mestatori di strada. Intenzionati a rimanere alla finestra e osservare gli eventi, i roccasalvesi sono invece chiamati a dismettere lo spirito di omertà: non più svogliati spettatori ma attivi compartecipi delle vicende collettive, rinfocolano quindi uno scontro di forze in una Sicilia di antinomie ed equivoci, terra di dèi in guerra contro dèmoni stranieri nel tempo delle coppole e degli eskimi, della lupara e della molotov.
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