La compagnia dei distratti

La compagnia dei distratti

"Progenitore letterario di Hercule Poirot, Eugène Valmont è il protagonista di otto racconti. Ma se anche fosse comparso solo nella "Compagnia dei distratti", sarebbe ugualmente un immortale". Così scrisse Ellery Queen a proposito di questa storia del 1906, che ha dato al protagonita e al suo creatore fama imperitura. E la cosa singolare è che lo scozzese Robert Barr è arrivato a tanto inventando un personaggio del tutto fuori linea con i geniali e infallibili investigatori alla Sherlock Holmes di moda ai suoi tempi. Valmont è un pomposo detective francese in trasferta in Inghilterra ma, al contrario del belga Poirot, ha la peculiarità di ragionare bene e concludere male, di portare a casa una sconfitta a un passo dalla vittoria, dando peraltro prova di grande fair play. Ambientata nel 1896, la vicenda qui presentata prende l'avvio da un'indagine su una supposta banda di falsari per poi, con un mirabile scarto al lettore, procedere in tutt'altra direzione. Quando, negli anni '50, un gruppo di autorevoli critici e scrittori di narrativa poliziesca si riunì per eleggere i 12 migliori racconti gialli di tutti i tempi, "La compagnia dei distratti" si piazzò al quinto posto, a pari merito con "Il problema della cella n. 13" di Jacques Futrelle.
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