L'altro Risorgimento. Una guerra di religione dimenticata

L'altro Risorgimento. Una guerra di religione dimenticata

Che cosa è stato il Risorgimento? Nella vulgata recepita nei testi scolastici diversi conti non tornano. Uno per tutti: com'è possibile che, in nome della libertà e della Costituzione, i governi liberali decidano la soppressione di tutti gli ordini religiosi della Chiesa di Roma, quando il primo articolo dello Statuto dichiara il Cattolicesimo "religione di Stato"? Sta di fatto che 57.492 persone vengono messe sul lastrico, cacciate dalle proprie case, private del lavoro, dei libri, degli arredi sacri, degli archivi, della vita che hanno scelto. Non a caso i papi Pio IX e Leone XIII individuano nel Risorgimento un tentativo di "sterminare la religione di Gesù Cristo", messo in atto dalla massoneria. A centocinquant'anni dall'unità in Italia non solo si stenta ad ammettere questi fatti, documentati nell'evidenza delle fonti, ma si continua, da Nord a Sud, a combattere la comune identità cattolica quasi fosse l'ostacolo che preclude a un'autentica coesione nazionale. L'autrice si muove da concezioni opposte: perché l'Italia possa riacquistare l'unicità che la caratterizza nella storia ha bisogno di riconoscere il "peccato originale" da cui è stata originata: l'attacco frontale alla tradizione cristiana e alla Chiesa cattolica.
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