Una stella di nome Henry

Un padre privo di una gamba, che fa il buttafuori in un bordello, uccide per conto di un misterioso mandante e infine scompare nelle viscere della città, seguendo l'intricato reticolo delle acque sotterranee; una madre consumata dalle troppe gravidanze, eternamente seduta fuori della porta di casa a contemplare il cielo stellato dove brillano i suoi figli morti in culla: Henry Smart è dovuto crescere in fretta e da solo, per le strade della città, dormendo sotto i ponti, rubando bestiame, lavorando per il giro delle scommesse e infine aggregandosi, appena adolescente, al primo sgangherato esercito indipendentista irlandese quando verrà assediato nell'edificio delle poste centrali di Dublino. Proprio qui, dietro le barricate, dove avviene la sua iniziazione politica, Henry ritrova la signorina O'Shea, l'insegnante di scuola elementare, la pasionaria, la donna che gli insegnerà l'amore e il sesso e che diventerà sua moglie. E' il famoso Lunedì di Pasqua del 1916. La leggenda di Henry Smart è già nata, insieme a quella del popolo irlandese. Dopo una resistenza accanita, Henry e i suoi compagni, decimati e sconfitti, sfilano per le strade sotto i fucili degli inglesi. La rivolta si fa ormai guerra clandestina, imbocca la via del terrorismo: nella prigione al di là del fiume i ribelli incarcerati riescono a fare entrare preti cattolici e si sposano, si lasciano morire di fame, vengono picchiati e giustiziati. Sfuggito alla repressione, ma sempre in fuga, Henry che ha conosciuto De Valera, diventa uno degli uomini di fiducia del capo rivoluzionario Michael Collins e gira il paese in bicicletta per organizzare la rivolta, piazzare bombe, liquidare traditori e spie - sempre recando nel fodero una gamba di legno, l'unica cosa che gli sia rimasta del padre, la sua arma più formidabile, buona per sbaragliare i poliziotti come per cercare l'acqua quando i pozzi inaridiscono.