I giochi dell'incertezza

I giochi dell'incertezza

Nel diciannovesimo secolo, Napoli mostra evidenti dissonanze rispetto al quadro del paese. Lontana dal modello della città italiana di provincia, è più vicina alla Parigi di Hugo e alla Londra di Dickens. All'indomani del 1860, la città subisce i processi normativi dettati dalla "piemontesizzazione", ed è ridotta a periferia, senza più controllo politico e priva delle risorse necessarie a orientare le scelte. Da qui derivano i "giochi dell'incertezza": il lotto, le banche-usura, la criminalità che crea disordine e vende fiducia, i tentativi dell'élite di salvaguardare status e patrimoni. Strategie, trucchi, lampi di genio che fanno i conti con i limiti del contesto, talvolta riuscendo a sconfiggerli, e che alimentano quell'antica catena di rappresentazioni della città, cui attingono viaggiatori italiani e stranieri. A Napoli la coppia passato-presente non è solo un luogo comune. E' una tenaglia. Forse una trappola. Ogni volta che il presente cerca di qualificarsi finisce per pescare a piene mani nel ripostiglio del passato. Ieri come oggi.
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