Avanzo di Allah cuore del mondo. Il romanzo dell'Afghanistan

Avanzo di Allah cuore del mondo. Il romanzo dell'Afghanistan

"Quando Allah ebbe fatto il resto del mondo, vide che gli era rimasta una certa quantità di materiale di scarto, che non si adattava a nessun posto. Raccolse tutti questi residui e li gettò sulla terra. E quello fu l'Afghanistan". Così gli afghani spiegano in una leggenda la nascita del loro paese, dove asperità geografiche e asperità umane si alimentano a vicenda, facendo aleggiare su questa terra una truce mitologia di sangue, distruzioni e fanatismo, da Gengis Khan ai talebani. Eppure, l'Afghanistan non è solo questo. Crocevia di genti e popoli nel centro dell'Asia, è stato anche nel corso dei secoli un ideale cuore del mondo e un faro di luce da cui l'umanità ha tratto cultura e civiltà. Fu l'afghano Zarathustra che predicò il primo monoteismo universalista. Fu il re afghano Kanishka a fare del buddismo la grande fede mondiale che è oggi. Fu in corti afghane che Avicenna salvò per il futuro dell'Occidente la grande eredità scientifica di Aristotele e fu partendo da dotti afghani che arrivarono nell'Europa medievale la medicina, l'astrologia e l'algebra... E' una storia sconosciuta, ma appassionante come un romanzo, e anzi un romanzo essa stessa, in cui sfilano personaggi come lo sciamano Vecchio Cammello, passato alla storia occidentale con il nome di Zoroastro, e i soldati di Alessandro Magno che disertavano per andare con le belle dell'Hindukush. Dall'Afghanistan, molti sono partiti a saccheggiare il mondo e, dal mondo, in molti sono venuti a saccheggiare l'Afghanistan: la Mano Destra del Regno e l'Incendiario del Mondo, lo sterminatore ecologista Gengis Khan e il suo emulo Ferro Zoppo da Samarcanda, Babur la Tigre, il Figlio della Spada, fino a Osama Bin Laden. L'Afghanistan è il paese con il parlamento più antico della storia e gli intellettuali piantagrane che contestavano l'Islam. Ma è anche l'incubo vittoriano, dove Kipling consigliava ai feriti di "farsi saltare il cervello per presentarsi al loro Dio come soldati", e il Vietnam sovietico dove i satrapi si sterminavano in banchetti borgiani. Un luogo dove l'Emiro di Ferro cuoceva al forno i fornai disonesti, mentre il suo erede leggeva Verne, un sovrano del '200 si buttava a cavallo in un fiume sotto le frecce mongole, mentre quello del '900 scappava in Rolls Royce inseguito da briganti a cavallo, guidati da un acquaiolo che si era voluto fare re...
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