Vertigine dell'ordine. Il rapporto tra sé e la casa (La)

Vertigine dell'ordine. Il rapporto tra sé e la casa (La)

Secondo ritmi e modi che variano da cultura a cultura e da persona a persona, ognuno di noi impiega una parte notevole delle proprie energie e del proprio tempo a riordinare lo spazio che lo circonda o che per qualche motivo giudica di propria pertinenza, rimodellando in continuazione la quota di mondo assegnatagli fino a trasformarla in una sorta di seconda natura protettiva e rassicurante, da cui però finisce fatalmente per dipendere. Se questo è vero un po' per tutti i posti che frequentiamo con una certa assiduità, è però la casa il luogo metaforico della nostra identità, quello sfondo opaco dove si svolge gran parte della nostra vita, o almeno la più intima, spesso in contesa furiosa con coloro che assieme a noi la abitano. Quel mondo di oggetti su cui depositiamo quotidianamente le nostre abitudini, e i nostri vizi, mentre cerchiamo di adattarlo per quanto ci è possibile al nostro modo di vivere. Ogni casa, per essere abitabile, deve rispecchiare un ordine che corrisponda e sia in sintonia con coloro che la vivono giorno per giorno. L'autrice indaga lo spazio domestico e chi lo vive, dimostrando come i gesti quotidiani, casalinghi, che tutti i giorni compiamo quasi inavvertitamente e abitudinariamente, influiscano sui nostri comportamenti e come spazio domestico e pace interiore dipendano da un esterno spesso sentito come estraneo e ostile.
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