Ottone III e Romualdo di Ravenna. Impero, monasteri e santi asceti. Atti del 24° Convegno del Centro studi Avellaniti (Ponte Avellana, 2002)

Ottone III e Romualdo di Ravenna. Impero, monasteri e santi asceti. Atti del 24° Convegno del Centro studi Avellaniti (Ponte Avellana, 2002)

Alla fine del secolo X aspirazioni individuali alla santità e grandi progetti di riforma della società andavano di pari passo; la dimensione religiosa alimentava l'ideologia del potere regio, ma sostanziava anche la realtà stessa della politica imperiale. Monaci ed eremiti come Romualdo di Ravenna (fondatore dell'ordine camaldolese) costituivano, infatti, gli interlocutori privilegiati di Ottone III, che considerava la loro prosperità, sia materiale che spirituale, come il fondamento della stabilità stessa dell'impero. Figure come Romualdo di Ravenna, dalla grande statura spirituale, funsero da coscienza critica del sistema, coltivando intensi rapporti con il potere ma non rinunciando a denunciarne le carenze.
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