Livornesi brava gente

Livornesi brava gente

Proverbio popolare toscano. "I discorsi li porta via il vento; le biciclette, i livornesi". Durante il settennato della sua presidenza della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi è arrivato a Livorno in visita privata, approfittando del novantesimo compleanno di una zia adorata. La città gli ha tributato gli onori che si debbono ai figli prediletti, con lo slancio sincero da riservare agli amici più cari. Un giorno intero trascorso nei luoghi della gioventù, fra volti da tempo noti, strade molte volte percorse passo dopo passo, e tantissima gente osannante, disposta a manifestargli devozione e affetto. Circondato dai familiari, fuori dall'ufficialità, anche un pranzo ai tavoli della Barcarola, per tornare ai sapori mai dimenticati. Insomma, il ritorno a casa di uno di noi. La cronaca avrebbe dovuto sottostare, almeno per un giorno, a questo rito tanto solenne, seppure così semplice e naturale. Niente da fare: nel suo quotidiano cinismo, la cronaca non ha avuto questa elementare delicatezza. A margine dell'annuncio della giornata "tutta livornese" trascorsa dal capo dello Stato, la notizia del furto di 150 biciclette. Involontario e casuale accostamento di due eventi che ci ha portati, dritti e filati, al popolare e malizioso proverbio toscano.
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