Maaagaala

Maaagaala

Nel centenario della nascita del futurismo viene pubblicata per la prima volta, l'esperimento poetico di un giovanissimo Carolus L. Cergoly che s'intitola "Maaagaala" (1928). Non è un caso che questi versi nascano nel contesto dell'attività letteraria del Circolo del Magalà, fondato nel 1925, di cui Cergoly era consigliere; e che ai "genialissimi" presidenti del Circolo (il conte Arrigo Rota, il barone Nino Scaramangà de Altomonte, il ragionier Aldo Peresson, i "sottilissimi amici" come il Cergoly li definisce) il libretto venga dedicato. Un ambiente di élite goliardica che, tra l'altro, prendeva il nome da un'espressione presente in un canto intonato da alcuni ufficiali alla mensa serale (nel giugno 1918) sul fronte della Val d'Astico. In sedici pagine troviamo poesie di Cergoly e disegni di Ferenzi dove vengono sbeffeggiati filosofi e professori accademici, situazioni che si vivono al cinematografo, versi d'amore e di congedo, il tutto giocato tipograficamente con arguzia e forte senso costruttivistico. Un testo, con introduzione di Elvio Guagnini, assai raro a trovarsi e che finalmente è reso disponibile ai curiosi, ai lettori, agli studiosi.
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