Anima risorta
Vienna, 1911. Gustav Klimt, il pittore più famoso dell’Impero austro-ungarico, nota il corpo nudo di una donna nel Danubio. Sa che dovrebbe chiamare la polizia ma è animato dal desiderio irresistibile di disegnarla. Mentre prepara il bozzetto, dal corpo parte un colpo di tosse: la donna è viva! Così, niente polizia: Klimt la porta nel suo studio dove, insieme alla sua modella-musa Wally, si prende cura di questa ragazza dall’aspetto selvaggio che non ricorda più chi sia né come sia finita nel fiume. Klimt la ribattezza Giuditta, in onore di uno dei suoi quadri più famosi, e si impegna ad aiutarla a ritrovare la memoria chiedendo aiuto a Sigmund Freud, il quale coinvolge nell’impresa anche Carl Jung. Mentre i due padri della psicoanalisi applicano ogni mezzo per svelare il mistero, la bizzarra Giuditta viene introdotta nei circoli artistici e culturali viennesi, incontrando personaggi come Egon Schiele, Anton Peschka, Oskar Kokoschka, Alma Mahler e Emilie Flöge. Grazie all’ipnosi, Giuditta ricostruisce il proprio passato che risale ad almeno cento anni prima, arricchendo il suo mistero di elementi e personaggi come Victor Frankenstein, l’“uomo a mosaico”, un lungo soggiorno nell’Oltretomba insieme a un certo Corvo e al Popolo del Mare… Ma come ha fatto ad arrivare nel Danubio? E perché così tante persone le danno la caccia, primo tra tutti Geoff, il gigantesco cane Malamute che ama i croissant? In bilico tra Povere creature e La moglie di Frankenstein, l’autore best seller Christopher Moore torna con un nuovo romanzo più esilarante e folle – se possibile – dei precedenti.
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