Il cuore è un sinti itinerante. Tutto quello che non si poteva e non si può più dire nelle canzoni

Il cuore è un sinti itinerante. Tutto quello che non si poteva e non si può più dire nelle canzoni

Una volta si censuravano Battisti e Baglioni per velati riferimenti sessuali, Rino Gaetano e De André per questioni politiche, addirittura i Cugini di Campagna per istigazione al suicidio! Tutti nel mirino dei moralizzatori per le ragioni più cervellotiche, con Mina, Modugno e Dalla tra i più epurati. Ma dopo tanti anni è cambiato il “politicamente corretto”: canzonette una volta proibite oggi sarebbero suonate in sagrestia, mentre nel 2023 vengono vietati Carosone, Piero Ciampi, Leali, per brani che cinquant’anni fa non avrebbero dato noia a nessuno. E come è stato possibile censurare un brano completamente strumentale? Una scorribanda tra le canzoni purgate: da “Fratelli d’Italia” a “Faccetta nera” (boicottata durante il fascismo!), passando per “Vecchio Frack” e “Se telefonando”, fino ai giorni nostri con Achille Lauro, Madame, Rosa Chemical e i Måneskin. Un libro esilarante e sorprendente, una carrellata irresistibile attraverso cento anni di sforbiciate musicali, in un Paese “ufficiale” a forte vocazione censoria.
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