Una rosa che ho piantato. Antologia delle lettere ai famigliari

Una rosa che ho piantato. Antologia delle lettere ai famigliari

Questa selezione di Lettere dal carcere di Antonio Gramsci intende essere un omaggio della collana "La Salamandra" al centenario della fondazione del Pcd'I (Partito Comunista d'Italia, poi no, Partito Comunista Italiano, 1921). Si è scelto di proporre al lettore un testo altamente significativo, legato in maniera forse non diretta alla storia politica del partito, ma certamente a quella umana, civile e culturale di uno dei suoi grandi protagonisti. Sono qui raccolte le lettere che Gramsci scrisse ai figli Delio e Giuliano (spesso nominati con i diminutivi-vezzeggiativi alla russa) e alcune missive indirizzate alla moglie Julia, alla cognata Tatiana, alla madre di Gramsci in cui si parla dei figli e della loro educazione. La scelta è stata condotta secondo un criterio di rappresentatività, che desse conto non solo del risvolto biografico ed esistenziale, ma anche della profondità delle intuizioni educative gramsciane, che traspaiono in queste lettere con la voce amorevole e dolente di un padre lontano dai propri figli. Ne emerge un Gramsci padre "presente", si direbbe oggi, pur nella distanza fisica, e un educatore attento, che vuole vivere ogni istante della crescita dei suoi ragazzi stimolandone l'intelligenza e la fantasia: ovvero, in altre parole, la libertà di pensiero.
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