Marion, vita da spia. I processi italiani di una ballerina ungherese tra fascismo e riconciliazione post-bellica

Marion, vita da spia. I processi italiani di una ballerina ungherese tra fascismo e riconciliazione post-bellica

3 dicembre 1939: Maria Keller, ventiseienne ungherese, ex artista di varietà, viene arrestata a Napoli per spionaggio militare a favore della Francia. Il Tribunale speciale fascista la condanna a 25 anni, malgrado lo scarso rilievo della vicenda, e finisce nel carcere di sicurezza di Perugia. Marzo 1944: il prefetto ne organizza il rapimento, per farla infiltrare nelle bande partigiane. Questa è la strada che condurrà la giovane verso un triste destino. Una vicenda che si dipana tra spionaggio militare, contraddizioni della lotta di Resistenza, gestione della giustizia postfascista. Nel volume una testimonianza di Furio Benigni sulla lotta partigiana tra Umbria e Marche. Il libro è arricchito da foto d'epoca.
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