Un albero di cachi sono stata

Un albero di cachi sono stata

"Mi stanno alle costole, lo so. Lo sento, ma non lascerò si riprendano i miei cani. Percepisco attorno me la gente che mi guarda in maniera strana. In questo coacervo di esseri viventi malati non meno di me, ci sono loro, quelli che vogliono catturarmi, portarmi via e farmi diventare a mia volta un cane, ma avranno filo da torcere". Quando il noir invade la tranquillità. "Matera in nero. Un colore inconsueto per una città che solitamente brilla delle tonalità vivide e calde tipiche del Mediterraneo. Eppure il nero, si dice, sta bene su tutto. Soprattutto se a indossarlo è una bella donna, come la città dei Sassi spesso viene definita", scrive Mazzoccoli nella prefazione di Sedimenti. Perché l'ottima qualità della vita materana, in questi racconti dell'abile Sciannarella diventa terreno fertile di delitti che c'assalgono. Come tutti i talentuosi narratori, Francesco Sciannarella in "Accalappiacani", "Piove" e "Avana Club" mischia gli elementi: personaggi, luoghi, trama, scene; per fare un testo omogoneo. E renderci l'obbligo della lettura necessaria.
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