Il caso editoriale dell'anno

Il caso editoriale dell'anno

Scrittori, editori, agenti letterari, fiumi di Champagne e vin rosé, festival della letteratura, inaugurazioni di librerie italiane all'estero, prestigiosi premi letterari, fiere del libro, rumors letterari, presentazioni di libri, ladri di diamanti, giganteschi ed imbarazzanti Hummer argentati, e poi Forte dei Marmi, Torino, Roma, Cannes, New York, Parigi, Barcellona. Sono alcuni degli intriganti elementi (nonché luoghi) che caratterizzano questo romanzo. Una sorta di commedia esistenziale (quasi una tragicommedia, se vogliamo), dove viene presentato uno spaccato del mondo editoriale italiano (con tutte le sue piccolezze, i suoi trucchetti di marketing, eccetera) e le avventure, nonché disavventure, di uno scrittore investito da un inaspettato (e forse anche immeritato) e incredibile successo editoriale. Come vendere più di un milione di copie del proprio romanzo e comunque continuare a sentirsi esistenzialmente inadeguati e stentare, quindi, a trovare il proprio posto nel mondo. Una spietata critica (e satira) dell'ambiente editoriale. Ed è, in ultima analisi, anche tutto un (serissimo) gioco postmoderno sull'idea di sparizione (in questo caso dell'autore, l'"Anonimo"). Chi è l'"Anonimo"? Evidentemente è un personaggio molto importante dell'editoria che sta tentando di farci capire che il più delle volte crediamo di guardare la luna ma è soltanto la punta del nostro naso.
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