La cura

La cura

Bajec è un poeta della collisione, che non collude col proprio oggetto; non lo accarezza o leviga o tinteggia, anzi cerca di farsene una ragione. Il dettaglio offende e nutre il suo bisogno malevolo di scomposizione, che però è ricerca di immunità dal dolore. Difficile scordare il tono di questo poeta. Il tono di chi al culmine della giovinezza ne vede il folto tessuto, lo sfronda e ascolta il tonfo cadenzato delle perdite. Ma intanto si chiarisce, e resta ricco di attriti, perché conosce pesi e volumi, compresi quelli verbali. Ci sono poeti che si esauriscono e dunque si dilungano, perdono il fuoco, annaspano con eleganza. Bajec sembra aver cominciato or ora." (Dalla postfazione di Paolo Febbraro)
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