Kafka e la scrittura di una nuova legge

Kafka e la scrittura di una nuova legge

"Kafka voleva annoverarsi fra gli uomini comuni. Il limite della comprensione gli si affacciava ad ogni piè sospinto. Ed egli ama presentarlo anche agli altri" Walter Benjamin dice ciò di Kafka in "Angelus Novus", è per questo lo scrittore praghese un non filosofo? Eppure la questione più importante per Kafka è "il problema della verità". Perché ciò che accade è "necessario" e non vero? Perché la vita è conformata sulla necessità e non sulla verità? E questo che Kafka sembra domandarsi costantemente. Il paradosso è che c'è contraddizione tra questa necessità e il proprio io. L'io sembra debordare dal circolo vizioso della necessità, sembra avere un'esistenza propria non compresa dal mondo, che è regola, legge. L'io è all'opposto di questa chiusura in un sistema, che quando viene descritto dice soltanto se stesso, e non la verità, che la descrizione presuppone per potersi esprimere. L'uomo tentando di dire la verità la antropomorfizza, lasciandola nascosta a se stesso, e nel suo sistema sottintesa ma mai svelata.
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