Il protestantesimo italiano negli anni di Firenze capitale

Il protestantesimo italiano negli anni di Firenze capitale

Parlare della presenza protestante a Firenze negli anni in cui essa fu capitale d'Italia significa riferirsi a una comunità evangelica già presente dai tempi precedenti l'unità nazionale. La più antica, a parte la colonia degli stranieri, era quella dei Fratelli, di cui fu magna pars il nobiluomo fiorentino Piero Guicciardini. La testimonianza valdese fu invece iniziata dal pastore Bartolomeo Malan a partire dal 1835 e sviluppata soprattutto all'indomani dell'Unità d'Italia, quando fu trasferita nel capoluogo toscano la Scuola Valdese di Teologia nel Palazzo Ricasoli-Salviati, in via dei Serragli. Senza dimenticare che la passione pedagogica, tipica dei protestanti, si manifestò a Firenze più che altrove, creando ogni sorta di istituti di educazione per ragazzi e ragazze. Da tutto questo possiamo comprendere come, all'indomani dell'Unità d'Italia, Firenze divenne una sorta di capitale morale dei protestantesimo italiano - grazie a personalità di altissimo rilievo come Piero Guicciardini, Gian Pietro Vieusseux, Salvatore Ferretti e Paolo Geymonat - e tale sarebbe rimasta ancora per molti decenni dopo il trasferimento della capitale politica a Roma.
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