La complessità dello sguardo. Quando l'esperienza estetica incontra l'educazione

La complessità dello sguardo. Quando l'esperienza estetica incontra l'educazione

Questo libro mira ad indagare il ruolo e il significato dell'educazione estetica nell'era della complessità (o della visibilità), dando piena rilevanza al concetto di sguardo. Il testo chiama in causa sia il contributo della pedagogia fenomenologica, in quanto l'epoché è uno sguardo rivolto all'essenza e "al prendersi cura", sia la percezione estetica, poiché, nell'ottica della pedagogia enattiva, la performance del docente "in azione" si carica di forte intenzionalità. Del resto, era stato lo stesso F. Schiller, attraverso il concetto di anima bella, e le categorie di grazia e dignità, a conferire un valore "esemplare" al movimento espressivo del corpo. Ciò permette di enfatizzare, anche in un'età pervasa dalle tecnologie digitali, l'importanza, per il docente, di avvalersi di una metodologia narrativa che si serva dei linguaggi artistici per mantenere un approccio ermeneutico e conversazionale verso i saperi, favorendo nell'educando lo sviluppo di uno sguardo, per l'appunto "complesso", funzionale all'autonomia di giudizio, a partire dal giudizio estetico, specialmente oggi che persino l'arte ha perso la propria esemplarità.
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