Terminator: il tempo è una macchina

Terminator: il tempo è una macchina

E se il tempo fosse una macchina? Un meccanismo perfetto, circolare, impossibile da modificare se non con interventi radicali sul suo tessuto stesso, che comunque tende a riadattarsi e a chiudere il cerchio facendo in modo che le cose vadano comunque come devono andare. È la teoria - nota in materia di viaggi temporali - della "censura cosmica". Il corso del tempo non è modificabile, dunque, e qualsiasi tentativo di alterarlo con un paradosso non può che portare alla realizzazione del corso del tempo stesso, in un infinito e inintaccabile circolo di azione e predestinazione. A partire da questa domanda, inizia il viaggio alla scoperta della saga avviata da James Cameron e delle sue implicazioni antropologiche: il concetto di tempo, il rapporto dell'uomo con l'Apocalisse, l'ibridazione tra umani e macchine che pone il limite stesso del significato di umanità. Andrea Guglielmino intraprende un nuovo frastagliato percorso nell'affascinante campo dell'antropologia del cinema, con un linguaggio ludico e informale, come sempre volto ad avvicinare gli esperti dei due diversi mondi e riscoprire da un punto di vista inedito una saga che ha ancora oggi molto da raccontare.
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