La variabile K (un sogno di tras-formazione)

La variabile K (un sogno di tras-formazione)

"Come cantano i R.E.M. in Losing my Religion: 'ho detto troppo e non ho detto abbastanza', e questo è un po' il destino del formatore, che si accorge di ottenere i principali risultati quando racconta storie, quando fa citazioni, estraendole dall'archivio della propria esperienza, ma aggiungendo a questo gli archivi inesauribili dell'esperienza letteraria, della poesia, per costruire un racconto globale, che sia ugualmente un frammento di quanto il tempo vissuto nell'aula può vivere in territori laterali e 'diversamente' formativi. E in quale altra professione avresti potuto usare una simile metodologia con la libertà di pescare in ogni angolo della cultura del mondo? Onde proteggerti dalla presunzione di considerarti veramente prezioso e indispensabile, di pensare che, giacché fai qualcosa per gli altri il lavoro su di te sia terminato ecco Kafka che col più rapido e acuminato dei suoi diamanti ti ricorda che: 'Tu sei il compito. Nessun allievo in vista, da nessuna parte'."
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