Diario lirico

Diario lirico

Nell'uomo che si ferma e guarda il mondo, si afferma un bisogno impellente di scandagliare il fondo, alla ricerca delle corrispondenze segrete fra gli oggetti, nella fitta "foresta dei simboli". Solo allora l'arte consente di svelare la verità riposta. Nello stato presente di incertezza e smarrimento, capita ancora di essere rapiti dallo splendore di un'immagine o dalla dolcezza di un suono, che ci concedono di intuire cio' che sottende alle cose e che ha le proprie ragioni altrove: nella pianura luminosa sotto alle mura di Troia, nelle verdi campagne solcate dai carri della compagnia teatrale di Wilhelm Meister, nei sentieri di Combray, nelle Langhe e nella Torino estiva di Cesare Pavese, nei volti delle Madonne bambine di Raffaello, o negli angeli sottoproletari delle campagne romane di Pier Paolo Pasolini.
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