Enemies abroad. In viaggio con il nemico
È semplice: io e Noah Peterson siamo nemici. Lo sanno i nostri colleghi insegnanti, lo sanno i nostri amici, lo sa anche la signora del drive-through di Starbucks che ogni lunedì, quando prendo l'ordine settimanale per il gruppo, scarabocchia il nome S. Tronzo sul suo cappuccimo. Il fischio stridente della campanella della scuola annuncia l'inizio della sfida quotidiana senza esclusione di colpi. Poiché nessuno dei due vuole essere licenziato o sbattuto in prigione, facciamo la guerra con le parole e l'ingegno. Preferiamo le battute taglienti. Per tutto il giorno sono in tensione, guardo dietro ogni angolo e mi aspetto che faccia del suo peggio. Proprio quando penso di non poter sopportare la vista del suo bel viso (purtroppo) per un altro minuto, la giornata scolastica finisce. L'estate di solito offre il sollievo più dolce: due mesi di disintossicazione da noah, ma non quest'anno.
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