Forma e idea. L'interpretazione di Platone nella scuola di Marburgo e in Ernst Cassirer

Forma e idea. L'interpretazione di Platone nella scuola di Marburgo e in Ernst Cassirer

La centralità di Platone nella Scuola di Marburgo costituisce l’oggetto principale di questo lavoro, col quale ci si propone di analizzare non soltanto le proposte ermeneutiche avanzate da Cohen e Natorp, ma anche, in maniera esaustiva, il sottosuolo platonico presente nella riflessione di Ernst Cassirer. Le ricerche sul filosofo ateniese condotte da Cohen e Natorp puntavano, da un lato, alla messa in luce di una linea di sviluppo storico che da Platone, progressivamente, conduce a Kant, attraverso la mediazione di Descartes e Leibniz e, dall’altro, agli aspetti squisitamente logico-gnoseologici della dottrina delle idee squarciandone il velo mitico. In Cassirer assistiamo sì a una ricezione di questi aspetti fondamentali del Platone di Marburgo, incanalati, tuttavia, verso un’analisi strutturale dei Fakta della cultura. Nel suo rapporto col filosofo ateniese – costante e intenso sia pur in un gioco tra “detto” e “non detto” – Cassirer fa propri alcuni aspetti del Platone di Marburgo in vista di una sua estensione a più ampie e articolate ricerche di storia delle idee, storia della scienza, estetica, politica e antropologia. Tuttavia, il pensatore di Breslavia, lungi dal rimanere vincolato agli studi platonici dei suoi due maestri, mostra, sin dall’inizio del suo apprendistato filosofico, una precoce maturità speculativa, unitamente a una proposta ermeneutica originale e indirizzata a diversi ambiti disciplinari. In questo lavoro sono indagati non soltanto i punti di convergenza tra il “Platone” di Cassirer e quello proposto dai suoi Maestri neokantiani, ma anche i punti di distacco critico che fanno del pensatore di Breslavia un autore in grado di muoversi con indubbia competenza e autonomia nel campo della riflessione storico-teoretica.
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