E prese fra le dita la notte

E prese fra le dita la notte

Storia di un individuo e di chi la narra, storia di un'Istituzione (il manicomio prima di Basaglia) e di un periodo storico, questo libro è un esempio riuscitissimo di docufiction: è il racconto di una ricerca sul campo, il diario di un'ossessione (quella dell'autrice per il cugino internato) e un romanzo corale in cui si intrecciano le voci di medici e internati, infermieri e testimoni involontari. Poco importa se alcune voci sono soltanto immaginarie. Nell'abilissima tessitura della narrazione tutto serve a restituirci i lineamenti di una vita perduta nel labirinto di una struttura concentrazionaria, specchio di una società perbenista e repressiva. Un antiromanzo eterogeneo, postmoderno.Questa è la storia di una persona, Giuseppe, ma è anche la storia di chi la narra; è la storia di un’istituzione (il manicomio prima di Basaglia) e di un periodo storico. È il racconto di una ricerca sul campo (una vera e propria inchiesta) e il diario di un’ossessione (quella dell’autrice per suo cugino internato a San Servolo, il manicomio di Venezia); è un romanzo corale in cui si intrecciano le voci di medici e internati, infermieri e testimoni involontari.
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