Una vita appesa
Il libro è ambientato in un campo profughi, a Gaza. Naim, il proprietario di una tipografia dove si stampano manifesti per celebrare i martiri uccisi dall'esercito israeliano, viene a sua volta freddato da un proiettile. I fatti prendono il via da questo evento di cronaca e si concentrano su Salim, figlio di Naim, che torna a Gaza per fare i conti con il suo passato. La storia di Gaza, dal 1948 alla prima e seconda Intifada fino ad arrivare al mai citato esplicitamente governo di Hamas e alla vicende dei tunnel, percorre il romanzo. Esso è disseminato di descrizioni topografiche precise e d'immagini di vita nelle strade: il fermento della città al mattino, gli operai trasportati dai taxi collettivi che tornano il sabato per stare vicini ai loro cari.
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