Mina. Mille volti di una voce

Milano 1958: Mina Mazzini esordisce come cantante professionista sul palcoscenico del teatro Smeraldo. Viareggio 1978: Mina canta a Bussoladomani; sarà l'ultimo concerto, la sua ultima apparizione ufficiale. A distanza rispettivamente di venti e quarant'anni da questi avvenimenti, il presente volume rende un omaggio alla nostra maggiore artista considerandola come una vera e propria "icona" del nostro tempo. Qui Mina è trattata come un fenomeno culturale e multimediale che attraversa i tempi e il gusto dell'Italia e degli italiani in un gioco di perpetua innovazione di uno stile inconfondibile legato alla sua immagine come cantante e come donna. L'opera è suddivisa in dodici capitoli, ognuno a cura di una firma eccellente che indaga i vari aspetti della carriera di Mina nel loro impatto artistico, sociale e culturale. Così il musicologo Rodolfo Celletti studia per noi la voce di Mina, il curatore del volume Romy Padovano analizza la musica delle sue canzoni, mentre il poeta Maurizio Cucchi ne esamina i testi. Maurizio Cecchetti, critico d'arte, discute l'evoluzione e il significato delle copertine dei dischi; l'ideatore di programmi televisivi Paolo Piccioli ricorda la Mina televisiva e Piera Detassis, direttore del mensile "Ciak", approfondisce l'esperienza fatta dalla cantante nel cinema musicale. Il periodo di Mina testimonial per i caroselli Barilla è raccontato da Giancarlo Gonizzi, responsabile dll'archivio storico dell'azienda parmigiana. Di Mina alla radio scrive Adriano Mazzoletti, giornalista Rai; della stampa si occupa Mario Mei, collezionista. Il capitolo sullo stupefacente make-up di Mina (acconciatura compresa) è stato affidato a Stefano Anselmo, a lungo suo truccatore, mentre degli abiti "di scena" ci parla Grazietta Butazzi, esperta scrittrice di moda. A completare il libro Marta Boneschi analizza il rapporto tra Mina e l'evoluzione della donna italiana. Infine la postfazione di Maurizio Costanzo riassume in un sentito omaggio a Mina la [...]