Il disprezzo del mondo

Con questo breve ma intenso lavoro - qui in prima traduzione italiana - Erasmo non ci dà solo modo di apprezzare ancora una volta la bellezza del suo vivace e limpido stile argomentativo: egli ci offre anche motivi di riflessione sul mondo e le sue effimere seduzioni, indicandoci vie possibili lungo cui conferire senso e valore alla nostra vita. Il tema trattato attraversa come un filo rosso la civiltà occidentale, sia pur con toni e accenti diversi, a partire almeno dal libro dell'Ecclesiaste; è la piega che prende nelle mani di Erasmo che è del tutto peculiare. Come nota Carlo Carena nell'Introduzione, lungi dal ricalcare il contemptus mundi medievale, originato dalla rassegnata convinzione in una presunta miseria hominis, l'autore esalta l'intrinseca capacità dell'essere umano di promuovere la propria crescita interiore attraverso la lettura dei classici e le Sacre Scritture. O, più in generale, attraverso un uso pieno di quello che appare il più utile degli strumenti a sua disposizione: la "cultura". Così, l'insegnamento ricavabile dal grande umanista olandese è che la follia del mondo non si può abolire e che, tuttavia, guidati dalla ragione e dal sentimento morale, con essa è possibile convivere, nella ricerca di un sano rapporto con le persone e le cose del mondo che, solo, costituisce sicura garanzia di una vita realmente armonica.