Dal vivo. Lettere a mio figlio sulla vita e sulla felicità

Scritta in forma di lettere o svagati racconti - a un bambino, alle stelle e ai grilli che popolano le sere d'estate, in un paesaggio toscano di collina e di mare, o forse dell'anima - questa lieve meditazione sui giorni vivi di un'esistenza alterna ai ritmi cantabili dei versi il filo di una prosa che si fa riflessione, interrogazione, pensiero. Tre "immagini del vivo" - l'Albero, la Città, il Deserto - scandiscono i momenti del racconto e quasi di una progressiva scoperta (o rivelazione?) dell'esistenza quando si fa viva, offrendo forme e idee a questa ricerca della segreta unità dei giorni della vita. E della loro misteriosa felicità, per la quale la narrazione e la riflessione si fanno infine preghiera di ringraziamento.