Baciami piccina. La storia vera di una sposa del '43

Baciami piccina. La storia vera di una sposa del '43

Con "Baciami piccina", Adele Grisendi ritorna sui luoghi di un suo precedente libro di successo - "Bellezze in bicicletta" - e ci regala un affresco famigliare più lontano nel tempo. Il racconto comincia nel primo Novecento, in un angolo della pianura emiliana, sul confine tra Reggio e Parma. Famiglie di mezzadri con tante bocche da sfamare. Uomini prepotenti come padroni e spesso maneschi. Donne che partoriscono otto, dieci, quindici figli, costrette a sfiancarsi sui campi e in casa. Uguale destino tramandato alle figlie, messe al lavoro nella stalla ancora bambine e sottoposte a un'educazione repressiva. In questo mondo duro, Virginia, Adele, Jolanda, Francesca, Bice, Lina e Nora sanno che nel loro futuro c'è il mestiere di contadina. Poi la guerra travolgerà le loro giovani esistenze e si ritroveranno sole a sopportare le tante fatiche quotidiane. Cesare, Gildo, Pino, Enzo, Ermes, come tutti i ragazzi della loro età, saranno chiamati alle armi e, a casa, resteranno i maschi anziani e i bambini. È in questa comunità di donne, cresciute nei casolari di Piazza Vecchia, a Montecchio Emilia, che si rispecchia la storia delle italiane obbligate, in quegli anni terribili, a tirare avanti tra paure senza fine e sacrifici immensi. Nascondendo in fondo al cuore l'ansia per gli uomini mandati al fronte. L'attesa del loro ritorno e l'angoscia per chi è prigioniero in Germania scandiscono i giorni di queste donne, che affrontano anche le tragedie personali traendo forza dall'affetto e dall'aiuto reciproco. Da sempre la storia è raccontata dai maschi. Qui, invece, il secondo sesso prende la parola da protagonista. "Baciami piccina" è uno spaccato di storia italiana e, insieme, un atto d'amore per una sposa del 1943 e per le ragazze che l'hanno aiutata a vivere.
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