Breve storia della pioggia. Dalle invocazioni religiose alla previsioni meteo

Breve storia della pioggia. Dalle invocazioni religiose alla previsioni meteo

Stendhal la detesta, i diaristi la intrecciano con le lacrime, i sovrani e i capi di Stato ne fanno un uso politico, rinunciando all'ombrello nelle cerimonie ufficiali per condividere con il popolo le avversità atmosferiche. Invocata in tempi di siccità, la pioggia suscita la paura dell'eccesso, delle alluvioni e dei diluvi, ma è solo alla fine del Settecento che la sensibilità individuale nei suoi confronti si intensifica; lo sforzo di guardare in alto per cogliere i segni della collera divina o dell'intervento diabolico viene vanificato dalla «secolarizzazione del cielo» e poi dalle previsioni meteo. Una lunga storia che Alain Corbin riassume in questo libro, con l'avvertenza, sulla scia di Roland Barthes, che «niente è più ideologico del tempo che fa».
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Recensione del libro fornita da lottavo.it

Di Geraldine Meyer

Amata, odiata, invocata quando manca, temuta quando cade impetuosa. Stiamo parlando della pioggia, forse il più letterario dei fenomeni naturali. Sicuramente uno di quelli che, maggiormente, mette l’essere umano alla prova, sia delle sue capacità di adattamento sia, forse ancor più, della inconsistenza delle sue pretese...

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