Il «teatro» della Commedia. Dante e il genere drammatico

Il «teatro» della Commedia. Dante e il genere drammatico

Con “drammatico” (o “attivo”) si indica nella tradizione tardoantica e mediolatina il genere in cui i soli personaggi parlano e l'autore tace. Nella Commedia Dante si rivolge ai suoi lettori – mentre la scrittura si fissa sulla pagina e il libro si compone – ma è insieme il personaggio primo, in una costruzione dialogica, nel tempo del viaggio nell'aldilà, che si pone tra le decine e decine di persone introdotte a parlare. Comedi, intesi anche come istrioni e cantatori di piazza, canto, cantica, e naturalmente comedìa e tragedìa (nell'accezione della materia, ovvero del contenuto e non in senso stilistico) sono, in una più ampia costellazione, le parole che guidano il filo argomentativo del volume: non per attribuire una “teatralità” retrospettiva alla Commedia, ma per ripercorrere alcune tracce di un'idea di “teatro” nei limiti storicamente determinati della consapevolezza medievale.
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