Caro Mao perché sei morto

Caro Mao perché sei morto

Avrebbe anche potuto intitolare questo libro "Io l'avevo detto": perché è assolutamente vero che la satira è, in qualche misura, profetica. E come i sismografi, registra vibrazioni che preannunciano un movimento, uno sviluppo, un pericolo. Sfogliando questo libro, l'attenzione deve appuntarsi sulla data, sull'anno in cui ogni vignetta è stata fatta. Una per tutte: nel 1993, in piena frenesia di Mani Pulite, c'è un Robespierre che dice semplicemente: "Gli italiani non hanno capito la differenza tra una Rivoluzione e una retata". Che fosse proprio così, oggi lo possiamo vedere più chiaramente. Attenzione però: "lo l'avevo detto" è la riflessione su un metodo, non un grido narcisista. E "Caro Mao perché sei morto" è, infatti, un libro attuale, non rivanga il passato. Il suo compito è simile a quello della vignetta (2008) in cui il moribondo esala le sue ultime parole al prete che gli sta accanto: "Lascio a mio figlio il cerino acceso".
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Dettagli Libro

  • Titolo: Caro Mao perché sei morto
  • Autore: Massimo Bucchi
  • Curatore:
  • Traduttore:
  • Illustratore:
  • Editore: Marsilio
  • Collana: LE MASCHERE
  • Data di Pubblicazione: 2009
  • Pagine: 236
  • Formato:
  • ISBN: 9788831797962
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