Critica della ragion poetica e altri saggi di letteratura e filosofia

Pur nella loro distanza, e talora agonistica inconciliabilità, le teorie letterarie imperanti negli ultimi decenni hanno condiviso l'assunto che il "il mondo non 'sia' più una funzione degli 'impegni' ontologici che i nostri 'usi' del linguaggio implicano, bensì, direttamente, del linguaggio 'in sé'". L'episteme strutturalistica, la semiosi illimitata, la mistica neoermeneutica dell'orizzonte intrascendibile della Parola, il 'brusio' barthesiano, il 'testualismo' onnipervasivo 'à la' Derrida e le derive erratiche del decostruzionismo sarebbero impensabili senza una tale prosopopea del linguaggio, a cui sacrificano concordemente la dimensione pragmatica, ossia la variegata attività metalinguistica di quei soggetti empirici che sono gli scrittori e i lettori. Brioschi invece giudica la 'praxis' costitutiva della nozione stessa di 'opera' e convoca, per illustrare canoni, istituti e protocolli dell'esperienza letteraria, sia 'auctores' travisati e fraintesi da vulgate correnti sia stili filosofici da noi ancora minoritari, spinti ai margini dalla magniloquenza delle Crisi che hanno tenuto campo lungo il Novecento. Così, nel libro, riveste un ruolo di esemplarità il Leopardi ragionativo e privato dello "Zibaldone" e dell'"Epistolario", sottratto alla tradizione del pensiero negativo, cui oggi viene forzosamente ascritto, per essere restituito alla scepsi critica che da Hume in poi si è identificata con l'esercizio di una razionalità analitica, procedurale e autoriflessiva. Una linea che conclude nella filosofia formale, e conosce esiti tra i più originali con Nelson Goodman; al suo nominalismo conseguente - "in effetti, la sola versione moderna" di nominalismo - va il merito di averci mostrato che "dietro i simboli, c'è sempre anche un mondo di azioni che li chiama a esistere, e che dà loro forma almeno tanto quanto prende forma da essi". Nessun salvacondotto può esimere la 'ragion poetica' dalla 'responsabilità' che le compete, in vista di una nuova 'filosofia' della letteratura.