Lo spazio, la città e la mente. Un'esplorazione psicoanalitica

Lo spazio, la città e la mente. Un'esplorazione psicoanalitica

Quali sono le ragioni della trasformazione della città da luogo di rifugio a città-mondo, uguale in tutto il pianeta e nella quale gli abitanti non hanno relazioni significative tra loro, se non diffidenza e timore? Da un punto di vista psicoanalitico si può osservare che la nascita della città appare proprio come un modo per proteggersi dai pericoli esterni. Ciò che muove a radunarsi in un luogo circoscritto e protetto è la paura di uno spazio che appare pieno di pericoli che vanno dagli animali feroci, ai predoni e così via. Una paura che viene da lontano e che ci porta fino alle città della globalizzazione, dove gli esseri viventi appaiono essere monadi superflue della società dei big data, che pare avere prodotto qualche cosa che va al di là della significazione: c'è un progressivo immergersi nel presimbolico, lo vediamo nelle patologie causate dall'impossibilità di sopportare la caesura (Bion) e che Lacan individua nella figura complessa del sintomo.
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